Giornale di bordo
I motivi per esserci (1)
Parteciperemo alla costituzione di un nuovo partito - che vien detto "di destra" - per lavorare alla ricostituzione di un luogo politico comune per coloro che credono nell'Italia, la nostra patria risorgente.
L'Italia non ha voluto restare sotto il fango a Stava, a Longarone o sotto le macerie dei terremoti. Non è rimasta nelle pance dei coccodrilli a Kindu o delle jene a Adua. Non è rimasta accerchiata nella valle della morte in Russia o sulle cime a Caporetto. In fondo a un pozzo a Vermicino o a Marcinelle, al cratere di Capaci. Gettata viva a agonizzare in fondo a una foiba o chiusa nuda in una camera a gas. L'Italia è sempre resuscitata perché c'erano gli italiani. Non è stata rialzata dal magico potere di un simbolo - della Croce, dello scudo sabaudo o di quello crociato, del fascio, del garofano o della bandiera rossa - l'hanno sempre rialzata degli italiani che vedevano in quei simboli diversi la stessa cosa: la patria.
Per la patria, terra dei loro padri e dei loro figli, gli italiani hanno combattuto e lavorato di vittoria in vittoria. Ho fatto l'elenco delle sconfitte, le vittorie mettetele voi.
Colpito ma non affondati
Con la bocciatura della riforma costituzionale detta "Boschi" il Popolo sovrano ha evitato un baratro istituzionale. Il testo era pieno di ambiguità e di storture, in caso di approvazione avrebbe portato a una fase di ingovernabilità dagli esiti ignoti.
Si è anche evitato di darla vinta a una classe dirigente animata da idee anti parlamentari e anti democratiche, le idee ereditate dalle forze politiche di cui è figlia: quelle comuniste, quelle democristiane e quelle monarchiche. Nessuna di queste forze, gran parte di quelle che tennero a battesimo la Repubblica, erano repubblicane, nessuna era democratica e modernamente popolare. Il governo Renzi ne è nipote e degno erede: occupa ogni posizione per usarla per i suoi scopi, ricorrendo a qualsiasi mezzo per non subire gli effetti delle meccaniche democratiche poiché considera il Popolo sovrano mosso da minorata volontà, bisognoso di guida e di controllo dall'alto.
Il PCI con il partito unico, la DC con la Chiesa e i monarchici
Riforma Costituzionale - tempo di bugie
Sono molto preoccupato per i metodi del comitato per il Sì al referendum costituzionale dopo aver visto un loro video.
Riforma costituzionale - 50 anni di sabotaggio
Il fronte del Sì ripete la menzogna che il bicameralismo va cambiato perché frutto malato nel 1948 di un accordo al ribasso tra le forze politiche nella Costituente. Ho sentito alla radio un senatore di ALA che lo ripeteva con l'aggiunta che nella nostra Costituzione ci son scritte "sciocchezze" (sic!). Personaggi, giornalisti, blogger tutti insistono: «bicameralismo sbagliato... accordo pasticciato nella costituente»
Peccato che il bicameralismo scritto nella Costituzione del 1948 noi non lo abbiamo mai visto in funzione. Mai. Venne sabotato cinquanta anni fa dai partiti, dalla stessa gente che oggi cerca di imporci la riforma costituzionale Boschi.
Riforma costituzionale - anche i palombari votano
Quando si parla di batteri non credo di poter fare affermazioni più rilevanti di quelle che può fare un biologo, quando si parla di musica, poiché ho l’orecchio di legno, non credo di poterne sapere di più di un mio amico tenore, anzi so che ne so molto meno, quasi nulla. Ognuno dovrebbe riconoscere le questioni su cui è poco competente e valutare le opinioni degli esperti di quel settore con la proprio intelligenza, dopo averle sentite.
Invece sulla riforma costituzionale che voteremo a dicembre sembra che tutti abbiano una qualche innata, limpida opinione, specie sulla questione del bicameralismo perfetto. Dal meccanico alla mangiatrice di spade, dal palombaro al barista al domatore di leoni di mare, tutti i dicono che bisogna riformare questa cosa che le leggi fanno avanti e dietro col Senato, quello lì: il bicameralismo.
Un po’ come gli argomenti facili a scuola: “il bicameralismo lo so!”