Giornale di bordo
Dei diritti, non di soldi
Il governo ha ammesso di aver anteposto la Salute pubblica agli altri diritti e di aver «sospeso i diritti costituzionali» (Di Maio, 25 aprile 2020). A parte queste incredibili ammissioni di colpa ritengo che ai cittadini sia preferibile parlare di Diritti, piuttosto che parlargli di soldi e tasse, e questo lo credo per tre motivi.
I Diritti sono facili di capire, tanto più che il Governo li ha calpestati malamente creando evidenti paradossi e controsensi. La libertà di culto, il diritto all'educazione, il diritto alla libertà di impresa sono comprensibili a tutti con pochi esempi. Sui diritti è più facile smascherare le carenze e gli sbagli.
In secondo luogo i Diritti sono generali. Se ci mettiamo a difendere gli interessi delle varie categorie, per ogni categoria che affrontiamo abbiamo il disinteresse delle altre. Se parlo degli interessi dei "balneari" non
Litigherello
Crisi covid-19. In due mesi ho litigato con tutti.
Ho cominciato con quelli che dicevano che era solo un raffreddore quando emergeva che per gli anziani la mortalità era superiore al 5%, gli ho risposto che preoccuparsi di non morire e non veder morire i propri cari è sacro, non si può chiedere alle persone di non preoccuparsi e non chiedere di essere protette.
Poi me la sono presa con quelli che spargevano il terrore del morbo assassino. All'università mi sono occupato
La tracotanza del podista
Da vari giorni sotto casa mia girano dei podisti, si sono anche segnati gli ettometri sull'asfalto. Non è che fanno un solo giro, o saltuario, al contrario: si fanno una decina di giri del viale, quasi tutti i giorni. Dalla lunghezza del viale, uno dei principali del Flaminio, è sicuro che non vengono rispettate le regolette scritte dal Ministero dell'Interno, la vicinanza, la breve uscita.
Immagino che gli zeloti del #IORESTOACASA, #RESTATEACASA, #CHIUDERETUTTO ci diranno che sono malfattori, gente che spande il coronavirus, incoscienti, gente senza rispetto per le regole, incivili. Lo Stato ha raccontato che si fermava il virus chiudendo la gente in casa e loro ci hanno creduto, gli è stato dato il contentino per aver qualcosa da fare, dare uno sfogo alla rabbia e alla frustrazione del borghese che a casa ci può stare, col suo netflix, col suo divano. Si è scatenata la caccia
Ho detto "Aprite la scuola"
Qualche giorno fa ho messo uno striscione.
Mia moglie insegna, ho due figli nella scuola dell'obbligo: non ho messo lo striscione per loro.
Tutti i giorni li sento che cercano di fare al meglio la didattica a distanza e ora per ora sento quanto sia inferiore, insufficiente, povero come metodo educativo.
Il ministro Azzolina ci ha informato che la didattica è seguita dal 94% degli studenti, cioè il 6% degli studenti ha perso il diritto allo studio per intero. È per loro che ho attaccato lo striscione: la scuola è un diritto dei più deboli. Dei ragazzi stranieri, della famiglie
Dialogo di un venditore di mascherine e di un passeggere a piazzale Manila
"Mascherine, mascherine nuove; f-f-p-2, f-f-p-3 nuove. Bisognano, signore, mascherine?"
"Mascherine per il covid?"
"Certo, illustrissimo. Sono obbligatorie in Lombardia, e lo sono in Toscana quando le avranno distribuite a tutti li cittadini."
"Mi perdoni, pensa lei che distribuiranno mascherine ffp2 a dieci milioni di lombardi e a tre milioni e passa di toscani?"
"Non credo, messere, costerebbe troppo. Non si può fare, si ha lo obbligo di coprirsi la faccia con la mascherina o con la sciarpa. È una precauzione di buon senso."